Come evitare e gestire il malposizionamento implantare nei settori posteriori

Corso di Aggiornamento SIdP - maggio 2018

Raffaele Cavalcanti - Guerino Paolantoni

Il posizionamento degli impianti nelle tre dimensioni dello spazio sembra avere un impatto significativo sulla sopravvivenza implantare, sulla durata nel tempo delle nostre riabilitazioni implanto-protesiche e sull’insorgenza di complicanze sia di carattere biologico che di carattere meccanico. In particolare, impianti posizionati con una inclinazione troppo pronunciata in direzione vestibolare possono essere più esposti al rischio di recessione mucosa, mentre impianti con un tragitto mucoso troppo profondo possono sviluppare più facilmente complicanze di carattere biologico (mucosite perimplantare e perimplantite). Allo stesso modo, il disegno della riabilitazione protesica implanto-supportata deve essere tale da consentire un facile mantenimento da un punto di vista igienico e la prevenzione di possibili complicanze.
Inoltre, la correzione di deficit tissutali, mediante tecniche di aumento di volume dei tessuti duri, può essere in alcuni casi necessaria per permettere il posizionamento “protesicamente guidato” degli impianti, mentre il ricorso a tecniche di incremento dei tessuti molli può contribuire alla stabilità dei tessuti perimplantari e alla mantenibilità dei restauri implanto-protesici nel tempo.
La gestione delle possibili conseguenze del malposizionamento implantare può rendere necessarie ulteriori fasi terapeutiche, che possono comprendere il trattamento non chirurgico delle complicanze biologiche, il ricorso a innesti di tessuto molle, il trattamento chirurgico della perimplantite, la sostituzione dei restauri protesici, fino alla rimozione e alla sostituzione degli impianti stessi.